Uno degli assurdi che regolano le nostre vite è... il vivere aspettando il venerdì sera. Venerdì sera significa riposo, pace, liberazione (almeno temporanea) dalle ossessioni del lavoro. Ma il lavoro è diventato ossessionante solo perché siamo tutti diventati schiavi. Una volta potevi essere l'ultimo dei calzolai e lavorare con i ritmi che ritenevi necessari: oggi il libero professionista è ossessionato dal lavoro. Una volta potevi essere mezzadro e lavorare con i ritmi che ritenevi necessari e con l'impegno richiesto dal clima e dalle condizioni della terra: oggi il lavoro dipendente è snervante anche quelle rare volte in cui tutto fila liscio. Una volta i giorni erano tutti uguali nella loro semplicità, tranne la domenica perché andavano tutti a messa. Oggi i giorni sono tutti uguali nella loro tragedia, e si aspetta il venerdì sera (l'agognatissimo venerdì sera) per poter ritemprarsi un poco. E quando si ritorna a lavorare il lunedì mattina, vien sempre voglia di dire: io lo odio il lunedì (cioè: “ma quando arriva il venerdì sera?”)
venerdì 25 febbraio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti vengono generalmente pubblicati solo dopo l'approvazione dell'autore del blog.