domenica 25 novembre 2012

Lei ha undici anni più di me. E un figlio di quattordici, o giù di lì, totalmente allergico alla scuola. Il figlio vuole lavorare, ma di questi tempi è dura. Non so se sia vedova o se sia divorziata. Non so molto di lei. Non so nemmeno se è vero quel poco che lei mi ha raccontato di sé (il dettaglio del figlio che vuol lavorare le sfuggì per caso: fino a un momento prima me la figuravo come una di quelle che invecchiano zitelle). Si era sempre lamentata di uomini che prima la corteggiano e poi svaniscono nel nulla, cosa che mi aveva fatto sospettare un suo handicap fisico. Per molti mesi era stata di compagnia. Entravo in facebook solo perché ero certo che c'era una donna con cui chiacchierare, poco importava che il suo profilo contenesse di lei solo una foto sfocata. Non mi sentivo (non mi sono mai sentito) innamorato di lei. Lei, invece, era sempre stata desiderosa di conoscermi, mi chiedeva sempre di incontrarci. Non le ho mai concesso il numero di telefono, non le ho mai detto con esattezza dove abito: prevedevo che prima o poi avrei potuto stancarmi di lei. Ora non ho più voglia di conoscerla. Non ho più voglia della sua compagnia. Mi sono stancato di lei. Ma non so come dirglielo. Non so quale scusa trovare per dirle “non voglio più parlarti”. C'è bisogno di scuse perché per una donna è assurdo sentirsi dire che non ci sono validissime ragioni per un distacco. Eppure l'uomo è fatto così.