mercoledì 18 giugno 2014

Sono sensibile. Scopro di esserlo perché le delusioni da persone in cui avevo fiducia mi fanno star male. Sono ancor oggi schiavo dell'idea che si possa dar fiducia almeno a chi la merita. E poi al momento del bisogno - del “mio” bisogno - si tirano indietro con la stessa foga che se avessero visto un topo morto al centro del salotto.

Le delusioni della vita ti forgiano, certo, ma com'è facile dimenticare che il miglior modo di prendere una delusione è quello di far intuire agli interlocutori il proprio sincero interesse. Tanta “forgia” poteva essere risparmiata. Tante inutili delusioni, alle quali abbiamo collaborato noi stessi.

martedì 17 giugno 2014

Mi ha chiesto con aria seria: dimmi la verità, come stanno le cose? Fino ad oggi non gliene importava niente e ora all'improvviso recita questo gesto coraggioso del chiedere come stanno le cose. Vuole solo una notizia conclusiva. Come di chi vede un film giallo e dice: mi ha stufato, datemi direttamente il finale, chi è il colpevole?

lunedì 16 giugno 2014

La fanno facile. “Trovi una donna, ti sposi”. Stavolta gli ho risposto: “vinci alla lotteria, ti compri una casa”. Ma l'ironia non è stata capita. Chi parlava non aveva intenzione di capire. Inutile tentare di ragionare con chi ha solo frasi preconfezionate. Come se fosse facile trovare una donna da sposare. Perfino con le sanguisughe disperate è un problema, perché quando si rendono conto che sei ricattabile cominciano ad alzare il prezzo. Proprio come fanno gli strozzini.

sabato 14 giugno 2014

Invidio quelli che portano a spasso la donna... in un SUV o in un Mercedes. Li invidio perché possono dare ad una donna una soddisfazione molto ricercata: quella del benessere. Se non fossi single, li invidierei lo stesso. Mi sforzo di pensare che io avrò qualcosa da poter dare a una donna, qualcosa che loro non hanno. Ma il benessere delle altre coppiette in Mercedes lo noteremmo sia io che la mia futura eventuale donna.

sabato 7 giugno 2014

Era una patetica prostituta. Avanti negli anni, stufa della vita, in attesa di trovare qualcuno che la usasse e le pagasse la spesa. Colsi quell'attimo in cui era ridiventata umana e le dissi che aveva un'aria stanca. Non aggiunsi altro. Per una frazione di secondo restai in silenzio e poi sparii del tutto, senza neppure voltarmi, senza aspettare una risposta.

venerdì 6 giugno 2014

Una giovane prostituta che si vanta di essere di buona famiglia. Abituata ad un flusso di soldi enorme (in entrata e uscita), non può fare a meno di prostituirsi perché i soldi che ha da parte le finirebbero in 48 ore. Come tutte le prostitute, ogni tanto ha un momento di umanità sincera. Dimentica di essere una macchina dedicata a certe cose. Viene fuori per un attimo l'anima. Un soffio momentaneo di innocenza. Dura un attimo. In quell'attimo le si potrebbe parlare al cuore. Tutto o niente. Un attimo dopo la sua anima è già di nuovo nell'inferno. Molti maschietti ci cascano, e pensano che quell'attimo duri, e reagiscono malissimo. Una volta ci sono cascato anch'io. Pensavo che l'attimo durasse due attimi e non avevo nemmeno iniziato a parlare che già mi rendevo conto di stare a far la predica al muro, anzi, ad un animale beffardo e cinico. Avvenne molti, molti anni fa. Fu così bruciante che lo ricordo ancor oggi: un'esperienza che mi ha vaccinato. Per questo, quando la giovane benestante torna umana per una frazione di secondo, non mi lascio abbindolare. Non mi interessa una donna che è sporca nel corpo oltre che nell'anima. Non sono un salvatore di prostitute. Non ho nessuna remora. Non ho nessun motivo per entrare in contatto con loro. L'ho attirata, non so perché. Si è accorta di me per un attimo: ma sapevo già che l'attimo dopo ero di nuovo il potenziale cliente da attirare, e non sono caduto nella trappola.