martedì 29 ottobre 2013

Cominciamo da lei. Conosciuta in chat. Abita a due ore di viaggio da qui. Il primo giorno ti sembrano che siano pochissime quattro ore di viaggio per incontrarla. Qualche giorno dopo finalmente cambi idea. “Incontrarla”: il primo giorno non pensi ad altro. E lei non pensa ad altro. Quasi già ci si scambia promesse. Quasi già ci si scambiano indirizzi. Per ora ci si scambia solo la foto e poco altro. I primissimi giorni, in molti casi solo il primo giorno, è curiosità. Qualche giorno dopo, talvolta già il solo secondo giorno, cominciano i piccoli screzi. Le piccole gelosie. Le piccole grandi bugie, i piccoli grandi affronti, le grandi vendette, la grande crudeltà. Non dal mio lato: io non mi permetterei mai di fare del male a una donna, neanche male “virtuale”, neanche se pensassi che se lo meritasse. Non sono fatto per le vendette, nel mio cervello e nel mio cuore non c'è mai stato posto per qualcosa che sia il fare del male per il solo gusto di fare del male, o il fare vendetta fingendo che sia un fare giustizia. Lei, invece, una che pretende di non essere “come le altre”, si è comportata “come le altre”, mettendo in pubblica piazza qualcosa dei miei piccoli segreti che avevo creduto bene di rivelarle. Per questo, dopo pochi giorni, sono sparito dalla chat.

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