lunedì 12 maggio 2014

In soffitta c'era un vecchio e polveroso numero di Topolino (1450 del 13 settembre 1983). Nella rubrica Cerco e Scambio c'era un elenco di nomi di adolescenti che proponevano di scambiare cartoline e lettere da loro coetanei: un'ingenuità che oggi fa sorridere, far pubblicare il proprio indirizzo di casa su una rivista per bambini. Così per curiosità ho cercato uno di quei nomi su facebook e ho trovato il suo volto. Sono certo che è lei perché l'indirizzo su Topolino è della stessa zona di quello pubblicamente visibile su facebook e coincide anche l'età.

Il tempo passa inesorabile. Scommetto che lei non ricorda più quell'ingenuità giovanile. Non ricordiamo quasi mai nulla di quando eravamo piccini e ci lanciavamo alla scoperta del mondo con queste piccole cose. Stufi del solito banale circolo di cuginetti e amici di scuola volevamo cercare amici da tutto il mondo, o almeno fuori da quel circolo. Volevamo qualcosa di diverso. Anch'io ho desiderato mandare un annuncio del genere ma non l'ho mai fatto. Non avevo il coraggio. Mi chiedevo: “e se poi...?” Evidentemente nel 1983 non c'erano problemi di privacy, non esitevano gli stalker, non c'era internet. Si lanciava il sasso nello stagno, sapendo che un mese dopo era già dimenticato dal mondo. Le eventuali cartoline giunte dopo il primo mese sarebbero state considerate un miracolo. Anzi, già la prima cartolina lo sarebbe stata. Immagino il momento in cui una mano emozionata verga il proprio indirizzo in una lettera, attacca con pignoleria il francobollo, e col cuore che batte all'impazzata deposita il suo desiderio in una buca per le lettere. Che emozione quando qualche settimana dopo, grazie al paziente lavoro di qualche redattore annoiato, l'annuncio compare su Topolino! Rileggerlo dieci, venti volte, immaginando chi a sua volta prenderà cartoline e francobolli. E chissà poi. Non ho mai fatto una cosa del genere, però nel vedere il volto di quella donna e nel sentir riaffiorare i ricordi di quel desiderio di mandare anch'io un annuncio, provo oggi tutte le emozioni di come se lo avessi fatto davvero.

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