venerdì 21 ottobre 2011

Scene di vita moderna. La donnona che durante il tragitto in treno si smalta le unghie. Il suo fidanzatino, idiota e annoiato, finalmente si sveglia. Le fa uno squillo sul cellulare (lei sarà in viaggio da almeno un'ora: le donne lavorano e gli uomini dormono! ah, che società! gli uomini fanno lo squillo e le donne ritelefonano: ah, che società!) Lei gli telefona preoccupata e gli dice: “Dimmi, veloce!” Lui farfuglia qualcosa (doveva essere ben poca cosa, e l'ha fatta allarmare inutilmente). Lei insiste: “Dimmi, veloce!” E lui farfuglia ancora. Forse, appena sveglio, voleva solo un po' di compagnia (e pertanto finge di essere romantico: si fa richiamare per dirle un falsissimo “ti amo”, che lei, in treno, preoccupata dai ritardi, dal lavoro, dallo smalto che non si asciuga, dalle gallerie che rischiano di far cadere la linea, dalla telefonata improvvisa, non riesce a capire). Una donnona, che ha scelto un cretino come fidanzato perché pensava di non meritare di meglio dalla vita a causa delle sue forme troppo rotonde. Donnona, in realtà tu meriti di più. Ma il tuo odio verso te stessa (dimostrato dal fatto che non mandi a quel paese il cretino in questione) non permette che la tua vita cambi davvero.


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