venerdì 24 febbraio 2012

Stavolta toccava a me parlare col cliente. Il cliente mi imbottisce di paroloni, pretendendo un mio assenso. Ingenuamente -sono debole, a volte mi scappa- ho detto non so quale verbo al futuro, alla prima persona plurale, qualcosa come: “certo, analizzeremo”: in quel momento si sono girati tutti a guardarmi, con occhi torvi, uno sguardo di accusa, pronti a gridare: “come ti sei permesso”, “sei stato ingenuo e noi dovremo pagarne le conseguenze”, “volevi sentirti un grande?”

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