lunedì 5 dicembre 2011

Con tutto l'internet che abbiamo, è un altro pianeta. Non so come si socializzasse ottant'anni fa, ma funzionava: si poté perfino mettere una tassa sul celibato. Oggi invece no: si può socializzare restando a casa davanti al computer, mandando comodamente foto sul proprio “profilo” di tanti siti web, potendo spacciarsi per ciò che non si è. Nelle chat è tutto un fiorire di nickname “dolce”, “dolcissimo”, “bello”, “simpatico”, eccetera. Ma poi ci si accorge che con la velocità di un clic del mouse altrui, il tuo profilo resta lì abbandonato per mesi. Cambi la grafica, aggiungi foto, cambi template, aggiungi video, scrivi le cose più poetiche che ti vengono dal fondo dell'anima e... non solo scopri che c'è gente che ha saputo farlo molto meglio di te ma ti accorgi che anche a loro non è servito a niente. Non hai “socializzato”. Tutto l'interesse che ti è stato manifestato, è scomparso il giorno dopo. Avevi tanto sognato di aver finalmente trovato una persona che si interessasse di te, ed invece un clic del mouse te l'ha portata via. Quando non si poteva socializzare, ci si sposava tutti, con perfino la beffa della tassa sul celibato per chi non faceva in tempo a trovar moglie. Oggi, che in teoria si può socializzare così tanto, è mille volte peggio. Siamo un mondo di sognatori solitari che in mezzo al caotico fiume di “profili” su internet non possiamo non diventare sospettosi di tutto e rassegnati alla solitudine.

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