giovedì 12 gennaio 2012

Anche stavolta mi è capitato. Sarà almeno la terza volta. Lei che con voce minacciosa si chiede retoricamente se io non abbia fatto il “doppio gioco”. Un banale qui pro quo mi fa accollare ai suoi occhi colpe terribili, delle quali sono totalmente innocente. Il vero colpevole, da lontano, ci guarda e se la ride. Ed io non sono in condizioni di poterlo accusare: accusarlo, significherebbe dar credito all'idea che in realtà il vero colpevole sarei proprio io. Lei mi guarda e chiede, retoricamente: “non sarai mica stato tu?” Qualsiasi cosa rispondi, verrà intesa come “sì”. Anche il silenzio. Non solo questo mondo è pieno di ingiustizie. Ma è pieno anche di punizioni che ricevi nonostante tu sia completamente innocente.

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