mercoledì 4 gennaio 2012

Quanto mi fanno arrabbiare certe notizie. Una donna intelligente, sana di mente, dopo otto anni con un uomo viene mandata a quel paese. Vero è che a lei non è troppo dispiaciuto separarsi dal bellimbusto. Però, dai, otto anni! Otto anni si è fatta scopare a più non posso, si è fatta dire “tiamotiamotiamo”, si è fatta usare e abusare senza limite. Ed alla fine lui ne ha noia e la manda via, e lei è finalmente contenta di non dover subire più la routine. Ma una donna così “usata”, che cosa può mai rappresentare per il suo “prossimo” uomo? Otto anni, dico: otto anni insieme, senza che lui mai accettasse di sposarla, senza che lui mai accettasse di starle accanto “finché morte non vi separi”. Vi ha separati la noia. L'hai usata e l'hai gettata via: bravo, che eroe! Ti ci vorrebbero otto anni di carcere durissimo per capire quanto hai straziato la vita di lei. E se lei ora è contenta, la cosa non ti assolve da nessuna delle tue irresponsabilità. Che rabbia che provo nel sentirmi raccontare fatti come questo. Che rabbia il non potermi presentare da lei dicendo sinceramente: “prova piuttosto con me, io ti posso essere fedele per sempre”. Non sarei sincero. Non potrei vivere una vita intera con lo spettro di quegli otto anni del “lui” col quale verrei confrontato “finché morte non vi separi”.

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