mercoledì 11 agosto 2010

Ci sono momenti come questo in cui mi sento tanto tanto creativo, con tante tante cose da dire, e non so neppure da dove cominciare. Sono i momenti migliori per scrivere un racconto. Giù, riversa tutto a ruota libera nel computer finché hai le palpebre e le dita che ancora rispondono. “Giunto a quest'età, tra le donne appetibili, la metà di loro ha purtroppo un figlio...” Comincia così. Vuoi inventare ma lasci andare sempre più realtà in quelle fantasticherie da scrittore con improvvisa cabrata verso i cieli dell'ispirazione. “Non sono adatto ad una donna con un figlio...” Continua così, continua, non fermarti. All'improvviso passi da cabrata a picchiata. Clicchi con foga sul tasto “cestinare” sapendo bene che dal cestino informatico si possono (quasi) sempre recuperare i documenti archiviati lì. Di norma non lascio passare più di un paio di giorni. Ho sparsi nel computer migliaia di racconti appena iniziati. Odiavo i blog e ho finito per aprirne uno, forse solo per queste paginette da pischello brufoloso.


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