martedì 1 marzo 2011

Guardi l'armadio. Ascolti il ticchettio dell'orologio. Guardi il soffitto. Ascolti il ticchettio dell'orologio. Guardi i tuoi piedi. Ascolti il ticchettio dell'orologio. Poi ti rendi conto che anche oggi sei senza una donna, senza la tua donna, senza una donna che completi la tua vita. Pensi a quanto sia curioso che oggi sia tanto facile “accoppiarsi” (anche in senso non sesuale) mentre per alcuni - te compreso - sia così assurdamente difficile trovare una donna che ricambi l'amore che provi per lei. L'orologio continua a ticchettare. Il soffitto è sempre lì, i tuoi piedi non si sono certo staccati da te, l'armadio non si è mosso. Anche oggi una giornata incompleta. Una vita non realizzata, perché con tre miliardi di donne presenti su questo stesso pianeta, nessuna di quelle che ho amato (e di quelle che amo tuttora) mi è mai stata consapevolmente vicina. Il ticchettio dell'orologio scandisce il tempo. Ogni secondo che passa è bruciato, scompare nel nulla. Forse è solo il fatto che mi innamoro della “donna sbagliata”. Forse. Il tempo passa, ed io scopro che la categoria delle “donne sbagliate” è popolatissima.

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