mercoledì 13 aprile 2011

La cosa più incredibile di questa società è che ci siamo abituati, completamente abituati, a sentire notizie di imbrogli, debiti, truffe, furti, malgoverno, scempio del patrimonio pubblico... e ce ne lamentiamo nei trenta secondi successivi alla notizia. Dopodiché tutto resta come prima. I sinistrorsi voteranno ancora a sinistra, i destrorsi voteranno ancora a destra, i centrorsi voteranno centro, i schedabiancorsi lasceranno scheda bianca, e così via. Alcune percentuali di gente disposta a cambiare voto dopo scempi e scandali fa cambiare (di poco) la disposizione delle carte in tavola. Ma l'Italia sprofonda sempre di più nella crisi, nella povertà, nel debito, nell'insignificanza. Nel dopoguerra coloro che avevano difeso l'Italia col sangue e con inenarrabili sacrifici hanno fatto di tutto per ricostruirla. Ma neanche vent'anni dopo è cominciata la rivoluzione del niente. I nostri nonni e bisnonni hanno dato la vita per assicurarci un futuro, e in pochi decenni il “futuro” si è rivelato una inutile farsa, una storia di truffe e sfruttamenti, un'Italia di cui vergognarsi.

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