martedì 12 aprile 2011

Nell'afa di fine luglio, ad una sperduta fermata di periferia, una donna in giacca, borsa e bottiglietta di tè parla al telefono. “Vado in udienza... Verbale... Giudice... Sai, la procedura poi...” Procedure. Senza fantasia, senza tocco artistico, senza inventiva, senza scelta. Solo procedure. Un lavoro come macchina. Deve solo seguire le procedure. Sei una macchina che gira allo stesso modo in tutti i giorni lavorativi dell'anno.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti vengono generalmente pubblicati solo dopo l'approvazione dell'autore del blog.