venerdì 22 aprile 2011

L'entusiasmo incomprimibile dei coniugi Furbetti e della loro inutilissima attività commerciale pone involontariamente un paio di tristi domande. Prima domanda: è sempre stato così? Il commercio si è sempre basato sulle meschinità dei Furbetti di turno? Il commercio è stato solo la pretesa di arricchirsi? Allora perché mai sono sempre esistiti agricoltori, pastori, allevatori, falegnami, calzolai e quant'altro? Perché mai sono esistite persone che hanno materialmente fabbricato merce indispensabile (non solo alimentari)? Coloro che materialmente producono sono stati forse più stupidi degli altri? Producevano senza la volontà di arricchirsi? Quando la ricchezza è proporzionale al numero di ore di sudato lavoro, nessuno si è mai arricchito. Allora perché lo hanno fatto quando non erano costretti né dalla povertà né dalla schiavitù? Seconda domanda: l'espressione principale del lavoro è l'esprimersi o lo sfiancarsi? Lo scopo primario del lavoro è realizzare qualcosa con le proprie capacità e creatività, oppure capacità e creatività sono solo di impaccio all'arricchirsi il più possibile? Lo scopo primario del lavoro è sostentarsi o arricchirsi?

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