lunedì 31 maggio 2010

“Io lo odio, il lunedì”. Il capo si presenta a quest'ora, ma vuole un resoconto dettagliato dei ritardi e delle motivazioni. Vorrei dirgli: noi facciamo l'orario “nove-diciotto”, tu invece fai “dieci e un quarto - venti e trenta” con pause pranzo interminabili e altre comodità. E pretendi che noi si lavori dalle nove alle venti e trenta senza interruzione? Quando andiamo via alle diciotto, dopo otto ore di onesto lavoro, dai l'impressione di sentirti offeso e danneggiato. Dovremmo andar via tutti alle venti e trenta? Alle ventuno?

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