giovedì 9 giugno 2011

Nonostante le complesse gerarchie di lavoro e di responsabilità, quanto al personale le aziende italiane sono divise in due livelli: coloro che materialmente producono e coloro che producono poco e niente. I primi siamo noi: sgobbiamo e “produciamo”. I secondi sono generalmente la dirigenza, i raccomandati, i parenti e amici del padrone, gli esperti manager, i commerciali... Non ci vuole molto a capire chi produce e chi no. Nel corso degli anni ho sempre “prodotto”, mentre i capi che di volta in volta mi venivano assegnati hanno sempre “diretto”, cioè non hanno prodotto niente. In teoria un capo, per produrre, deve alleviare le incombenze e le difficoltà dei suoi sottoposti. In pratica un capo si limita a dirigere, cioè a comandare, esigere, pretendere, studiare il modo di punire noialtri lavativi. Vale anche per incarichi che apparentemente richiedono intenso lavoro di cervello. Un manager impiega un certo numero di ore per pianificare e organizzare. Quanto sono costate quelle ore? Quanto hanno fatto guadagnare (o almeno risparmiare) all'azienda? Visto che il suo stipendio è esattamente il quadruplo del mio, devo presumere che la sua figura professionale valga per l'azienda quattro volte la mia, devo presumere che ogni ora di lavoro che fa lui faccia risparmiare quattro ore lavorative a me. Questo in teoria. In pratica quel soggetto intasca uno stipendio sproporzionato a ciò che produce per l'azienda. Sta intere giornate a cincischiare sul MSN. Si diletta ad aggiornare le più stupide voci della wikipedia, pur sapendo che qualche scemo come lui, ma di idee opposte, provvederà a rettificare, aggiustare, sminuire o esaltare (la wikipedia è l'unione tra il dilettantismo arrogante e il dilettantismo ingenuo, una gara continua a chi riesce a imporre la propria opinione travestendola da fatto documentato e condiviso). Lavorerà meno di un'ora al giorno. Vorrei sapere chi e perché lo ha assunto, e come mai solo noi (la manovalanza più bistrattata) riconosciamo la sua chiara incapacità.

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