mercoledì 19 maggio 2010

Lo “stalking” è “una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un'altra persona, spesso di sesso opposto, perseguitandola ed ingenerando stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità”. Comincia a somigliarmi. La persecuzione avviene solitamente “mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti e intrusioni nella vita privata”. Ahi, ahi. Lo “stalker” può essere un estraneo o un conoscente, che agisce in questo modo per “stabilire una relazione sentimentale, imponendo la propria presenza ed insistendo anche nei casi in cui si sia ricevuta una chiara risposta negativa”. Più leggo, e più mi sento un caso clinico. “Meno frequente è il caso individui affetti da disturbi mentali”, e qui ricordo che anche io ho una “stalker” che (in teoria) mi affligge. “Solitamente questi comportamenti si protraggono per mesi o anni, il che mette in luce la anormalità di tali atteggiamenti”.

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