martedì 18 maggio 2010

Ma poi, come si fa a non lagnarsi? Il capo mi dà un certo tempo per concludere il lavoro. Dopo un decimo del tempo, senza consultarmi, in nome delle sue sole ansie, subappalta parte del mio lavoro ad un perfetto incompetente. Vengo a saperlo per puro caso. Dato che l'incompetente è pagato per esserlo alla perfezione, dovrò adeguarmi a quel che lui “produce”, triplicando il mio già delicato lavoro. Sappiamo tutti che è incompetente, ma guai a dirlo: il Capo, essendo il Capo, per definizione sceglie sempre la persona giusta al momento giusto. Perciò, se una settimana fa l'incompetente poteva essere qualificato come incompetente, ora è vietato accennare anche lontanamente alla sua principale caratteristica. La morale di tutto questo è che per fare male un lavoro basta fondare ogni ragionamento sulle ansie di chi comanda.

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