mercoledì 19 maggio 2010

Rieccomi di nuovo a lavorare. Stamattina, in treno, lei c'era: ieri non c'era e perciò pensavo che fosse malata (mi sembrava improbabile che una donna così metodica potesse perdere il treno). Ho provato ad essere delicato, cioè a non farmi vedere. Mi sono però istintivamente seduto sempre al solito posto (sulla sinistra della terza porta) e c'era in treno una tal quantità di viaggiatori che lei è rimasta in piedi per buona parte del viaggio. Avrei voluto offrirle il mio posto a sedere, ma era in piedi a diversi metri da me e certamente non avrebbe risposto ai miei cenni. Poi si è addirittura messa in modo da essere “eclissata” da una studentessa che era in piedi tra me e lei. La studentessa era alquanto carina, ma la vedevo come un ostacolo.

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