lunedì 21 febbraio 2011

Quelle commesse sempre sorridenti, in realtà la sera prima hanno pianto. Lei ha pianto per un amore che non conosce inizio; l'altra ha pianto per un amore che ha prematuramente conosciuto fine; quella con i capelli a coda di cavallo ha pianto perché è stata abbandonata, abbandonata perché incinta, incinta perché ingenua, ingenua perché credeva che fosse solo quello il modo di mantenere innamorato il suo uomo. Sorridono, nascondendo le righe di pianto sotto un makeup o un'abbondante lavaggio, sorridono sempre, ma hanno lasciato in quelle lacrime parte della loro vita. Piangere spesso significa invecchiare rapidamente: le rughe vengono prima a chi spesso piange. C'è quella che ha pianto perché hanno trovato finalmente una maledetta scusa per licenziarla a fine mese, c'è quella che ha pianto perché la vita con la madre è un inferno, c'è quella che ha pianto perché il dottore le ha detto che la madre ha sei mesi di vita, forse meno. Tutto luccica nei grandi magazzini, tranne l'unica cosa che luccica per natura: quelle lacrime versate al buio.

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