martedì 1 febbraio 2011

Uno dei migliori modi per qualificarsi come ignoranti è dire ad una donna “questa canzone la dedico a te”. La canzone l'ha composta un altro. L'ha composta per venderla, non perché crede davvero in quel che canta. Anzi, gliel'hanno composta: un altro ha scritto il testo, un altro ha rivisto il testo, un altro ha corretto il testo, uno ha scritto la musica, un altro l'ha arrangiata, un altro ancora l'ha adattata... Quella canzone è un prodotto commerciale. Un prodotto preconfezionato, adattato per massimizzare la vendibilità. Interessa solo far soldi, non interessa che un provinciale qualsiasi “dedichi” ad una provinciale qualsiasi allo scopo di farsi bello. Interessava solo venderla il più possibile. Tu credi di essere romantico e seducente? Credi che lei si innamori di te perché le hai “dedicato” una canzone che non hai né composto né suonato né cantato né comprato? Credi che quelle parole della canzone, costruite su misura delle “donne medie che comprerebbero il compact disc”, possano sostituire ciò che hai in cuore e ciò che vorresti dire? Sei solo un povero provinciale, uno dei tanti sconosciuti delle più sperdute province della società. La donna non ti ha mandato dove meriti... ma soltanto per gentilezza (e per un po' di tristezza del non riuscire ad essere corteggiata in maniera più umana).

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