giovedì 24 febbraio 2011

Ricordo il giorno in cui abbandonai la chiesa. Ricordo quel giorno caldo, d'estate, in cui andai da un prete a chiedere aiuto e consiglio, a chiedere una parola di conforto e un'indicazione per andare avanti. Non chiedevo soldi, non chiedevo sostegno materiale, non chiedevo niente di impegnativo. Forse mi sarebbe bastata anche una noiosa predica, tanto era il mio desiderio di essere ascoltato. Ma il prete fu tanto gentile quanto inutile. Mi parlò dell'incontro interparrocchiale che stava collaborando a preparare, mi parlò della mia necessità di capire meglio le cose della mia vita, mi diede qualche consiglio generico di quelli che si possono leggere anche nella bacheca degli avvisi parrocchiali. Gli leggevo sul volto la voglia di congedarmi, ma non trovava modo di dirmelo, anche perché lo incalzavo con le mie domande. Dopo un po' mi sentii umiliato per il fatto di umiliarlo così, inutilmente, insistentemente: era come sparare sulla croce rossa. Da quel figuro con camicetta azzurro tenue sbiadito non potevo estrarre altro che frasi di circostanza, non voleva (o forse semplicemente non poteva) dirmi niente di utile, niente che potesse aiutarmi. In un solo momento si impuntò, non ricordo più su quale argomento, ma ricordo bene che desiderai essere un Pubblico Ufficiale pronto a fermarlo per Falso Ideologico. Andai via da quell'ufficio asettico e pieno di inutili carte, ripromettendomi di non metter mai più piede in una chiesa. Il prete aveva tradito la sua missione. Reato di falso ideologico: invece di ascoltarmi e di parlarmi, mi aveva fatto un'inutile doccia di chiacchiere insensate. Ma quel che è triste, è che non verrà mai punito. Non verrà mai rimproverato da nessuno. Non gli verrà mai fatto pesare l'avere anche me sulla coscienza, pecorella fatta smarrire da un prete a causa dell'insulsaggine di quest'ultimo e di tanti altri come lui. Oggi non si diventa atei per convinzione. Oggi, come sempre, si diventa atei perché i preti non sanno darti ragioni. Un prete che ti dà ragioni è una figura ormai estinta.

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