martedì 6 luglio 2010

Facebook è il posto ideale per uno stalker. Ha lì a disposizione un'infinità di notizie personali e foto della sua vittima. Può spesso vederne il luogo di lavoro o la scuola, può vederne la casa e gli animali domestici, può vederne i luoghi di ritrovo. Lo stalker è fortunato perché molte persone su Facebook accettano “amicizie” da sconosciuti perché amano far numero, oppure perché vedono qualche amicizia comune e si fidano. Pericoloso meccanismo. Uno stalker può creare una login fasulla, e approfittare del meccanismo per crearsi una rete di amici, per poi approfittare dello stesso meccanismo per farsi accettare come “amico” dalla vittima designata. Una volta che ne è “amico”, può vederne tutte le foto e tutto ciò che lascia in bacheca. Facebook è uno strumento potente e come tutti gli strumenti moderni viene utilizzato male da troppe persone. Non basta essere sospettosi nei confronti delle nuove amicizie: molti dimenticano il livello di privacy a qualcosa tipo “amici degli amici” e perciò, una volta visualizzata la lista degli “amici” della vittima, basta farsi “amicare” da uno di questi “amici” (generalmente quello che ha più amicizie, cioè che ha minor tendenza a verificare le nuove) e poi accedere alle foto e alle informazioni personali della vittima. Facebook è utile agli stalker, sia per il modo in cui viene utilizzato male, sia per l'idea di far “condividere” foto e informazioni personali e della propria rete di amici e parenti. Anche se sono stato abbastanza parco di informazioni e foto personali, una persona che volesse “stalkarmi” potrebbe riuscire a sapere molte cose di me.

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