mercoledì 28 luglio 2010

Questo mondo è inquinato da stupide rappresentazioni dei sentimenti. Nei film le persone che si rendono conto di avere una cotta per qualcuno finisce sempre che o si dichiarano o succede qualcosa per cui diventa completamente impossibile dichiararsi. O un lieto fine o una triste fine. Invece nella vita reale gli amori sono spesso destinati a durare a lungo. Lei perde la testa per te e cerca di fartelo capire in tutti i modi. Tu non vedi l'ora di dirle di sì ma lei sembra impedirti di trovare il momento adatto. Poi la vedi insieme al tuo migliore amico e piangi per tre giorni di fila. Quando te ne fai una ragione (che assurda ipocrisia: “farsene una ragione”) lei riprende a farti capire che tu sei nel suo cuore. Non ne vuoi più sapere (che assurda ipocrisia: “non ne vuoi più sapere”) e accetti il fatto compiuto cercando altre donne ma pensando a lei. Qualche anno dopo lei pianta uno per mettersi insieme ad un altro, e dopo pochi mesi se lo sposa. In cuor tuo addirittura gioisci nel vedere l'ex amico depresso e disperato (“ben gli sta”, come se la cosa ti rendesse veramente felice e ti restituisse quella donna). Quando vedi il nuovo fidanzato ti domandi perché la cosa non ti provochi dolore visto che la ami ancora. Poi si sposa e fa figli con quel deficiente. Dopo qualche anno la rivedi e non provi più quell'attrazione fatale perché la trovi sfiorita e borghese. Finalmente accetti ciò che avevi sempre negato: era attrazione fisica, era voglia di avere compagnia. Non era amore. Oggi lei continua a dirti che sei l'unico con cui si può confidare, ma non ci caschi più. Farà così con tutti. Dirà a tutti i vecchi amici, tutti quelli che sotto sotto erano innamorati di lei: sei l'unico con cui posso confidarmi. Nei film finisce sempre tutto bene. Nei film funziona sempre tutto. Nei film, quando proprio vogliono darti un finale triste e aperto, ti danno sempre il contentino di qualche altra bella storia, qualche altra bella speranza. Nella vita reale no. Nella vita reale lo strazio comincia dalla prima cotta adolescenziale e termina solo con la morte.

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