martedì 20 luglio 2010

Stamattina in metropolitana una donna si è seduta accanto a me. Ho come percepito che l'abbia fatto di proposito. Nonostante il mio aspetto fisico e nonostante la presenza di altri posti liberi, si è seduta accanto a me. Ho cercato di rimanere impassibile. Per una buona volta ho messo a tacere la mia curiosità e non mi sono voltato verso di lei. Poi dopo qualche minuto finalmente l'ho osservata, per una frazione di secondo. Sembrava contenta, come di chi ha appena avuto una buona notizia e ripensa a quella notizia per tutta la durata del viaggio. Poi ho spostato lo sguardo verso l'esterno. Un'altra frazione di secondo, brevissima, prima che controllasse se la stavo fissando. Vedendo il mio sguardo rivolto verso l'esterno si dev'essere rasserenata. Nel volgere il mio sguardo altrove pensavo di dirle: sai, sono pazzamente innamorato di te perché una donna che non disprezza il mio aspetto fisico è già rara da trovare e perché il tuo sorriso nascosto diventa contagioso. Questo incontro brevissimo mi garantisce un'ombra di allegria e di romantico per tutta la giornata.

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