venerdì 30 luglio 2010

Lei mi stuzzicava in ogni modo e poi si defilava. Mi parlava di amore, mi diceva tante cose belle, sembrava invitarmi a sbilanciarmi. Ma poi, appena si rendeva conto che stavo per dirle qualcosa riassumibile in “ti amo”, subito si defilava. Andava altrove. Le sue stesse amiche le consigliavano di non torturarmi in quel modo. Lei, imperterrita, proseguiva. Voleva essere al centro delle mie attenzioni e ci riusciva. Scambiavamo bigliettini come adolescenti a scuola, ci congratulavamo per i piccoli eventi della vita (come quando annotò sul suo diario le mie nuove scarpe). Ero cotto di lei e lo capivano tutti, lei compresa, ma continuava a giocare al gatto col topo. Un giorno smise di telefonarmi e di rispondere ai miei SMS. Non rispondeva più alle chiamate. Poi cominciai a trovare il cellulare spento. Chiesi alle amiche che fine avesse fatto e loro, con un ghigno terribile, mi dissero che tutto andava bene. Scoprii che stava insieme ad un cretino mostruoso, un bisonte idiota e pieno di soldi, racimolato una settimana prima in spiaggia sull'Adriatico. Non vedevo l'ora di raccontarlo a qualcuno, perché non vedevo l'ora di chiosare con “durerà poco”, più per esprimere un desiderio che per una reale convinzione. Infatti è durata tanti anni, quella loro storia. Alla fine lo ha piantato per un altro, anche questo conosciuto una settimana prima. Lo ha piantato perché stufa di sopportare e di subire... per trovarne un altro che potrebbe essere peggiore del bisonte. Ma oggi provo indifferenza e una vaga curiosità. Con gli anni le delusioni sentimentali scemano parecchio, mostrando che i tanti sentimenti che uno credeva di provare erano solo infatuazioni passeggere. Chissà quanti saranno stati torturati in quel modo. Chissà perché a certe donne piace giocare con i sentimenti degli uomini. Chissà perché queste ultime banalizzano poi i propri sentimenti e finiscono per impegnarsi col primo bisonte che incontrano, soffrire tanti anni a causa di tali bisonti e infine finir sposate (ed eventualmente divorziate con figli) senza imparare la lezione e senza prendere sul serio i desideri più sinceri del proprio cuore.

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