mercoledì 7 luglio 2010

Sta a casa sua in tuta da ginnastica, sudata e spettinata. Si aggiusta sul naso quegli occhiali sporchi e allontana con un gesto brusco la mosca che le tiene compagnia da stamattina. Mette su Facebook la foto vacanze dell'anno scorso, una “prova costume” ben riuscita, perché quelle di quest'anno non sono riuscite decenti. Dovrebbe depilarsi per bene, ma che nausea, oggi non ha voglia di fare altro che perdere tempo su Facebook. Poi aggiunge un video con una di quelle canzonette d'atmosfera e quel collage di immagini di corpi nudi e sensuali. Sbadiglia, si aggiusta di nuovo gli occhiali. Deve mantenere aggiornata la propria immagine di donna desiderabile, deve provocare i bei maschietti là fuori su Facebook, sente che deve, deve assolutamente apparire come la donna fatale che al solo vederla si provi un'attrazione fatale. Sbadiglia di nuovo, maledetto caldo. Dall'altra parte dello schermo eccoli, i bei maschietti. Un divorziato, un esaurito e un ciccione gareggiano nell'elargirle complimenti e deliziosi commenti. Tra una caccola e l'altra, uno peloso come un orango e sudato come una bestia le invia una frase poetica che sottintende la richiesta di un appuntamento, sperando di riuscire almeno una volta a non sfigurare come provinciale. Lei cerca complimenti, cerca innamoramenti, cerca coccole romantiche. Loro cercano sesso. Lei brama una carezza nei capelli da un principe azzurro, brama un delicato e lunghissimo bacio da un fotomodello ricco e famoso, brama una passeggiata per mano al chiaro di luna con l'attore protagonista del suo film preferito. Loro cercano sesso. Tra un rutto e una caccola, fanno i fighi su Facebook. Sono disposti a fingere qualche romanticheria, qualche coccola, qualche “preliminare”, pur di giungere all'obbiettivo. Anche quando si sentono sinceramente romantici, anche quando con sommo sforzo accettano l'idea di rinviare il sesso a data da destinarsi, in fondo in fondo sono attratti solo sessualmente. Le estati (e spesso anche le altre stagioni) passano per lo più così, dietro una tastiera, fingendo di essere ciò che non si è, dicendo cose che non si pensano, cercando ciò che servirebbe ad essere mandati via come maiali. Finzioni e ipocrisie nella vita reale, finzioni e ipocrisie su Facebook. Fingere su internet costa meno fatica che fingere nella vita reale. Puoi sempre mettere la foto di dieci anni fa, quando ancora avevi qualcosa da esporre senza sfigurare.

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