venerdì 13 maggio 2011

Certe volte vorresti tornare al medioevo. Nel medioevo non esistevano clacson: per urlare il tuo disappunto dovevi utilizzare la tua voce. Nel medioevo non esistevano stereo: per avere un po' di musica dovevi cantare da solo, oppure andare in qualche posto dove ci fosse buona musica. Nel medioevo non esistevano le partite allo stadio: se qualcuno osannava la prestanza fisica altrui (tanto più quella utilizzata per scopi diversi dal lavoro), sarebbe stato considerato un demente o un lavativo. Nel medioevo non esistevano le automobili: per andare in giro a perdere tempo occorreva sforzare le gambe oppure rischiare alcuni preziosi strumenti di lavoro (cavalli e muli). Nel medioevo non esistevano pistole, mitragliatrici e bombe all'uranio impoverito: per far fuori il tuo nemico dovevi affidarti alla tua forza fisica e al tuo ingegno. Nel medioevo, insomma, non c'erano macchine che sostituissero completamente i muscoli e il cervello. Quando vedo questi buoni a nulla andare in giro in auto strombazzando clacson e stereo, incapaci di lavorare, disoccupati perché inoccupabili, mi viene la nausea e mi vien voglia di spedirli tutti nel medioevo. Le conquiste della tecnologia moderna (frigoriferi, ferrovie, computer, escavatrici) le meritano solo coloro che mettono a frutto la propria passione creativa. I nuovi barbari, oggi, cazzeggiano su Facebook, fanno i guappi nell'auto comprata da mammà, spendono soldi che non hanno guadagnato, e sanno appassionarsi solo di discorsi di sesso e di sport. Per questo andrebbero tutti spediti nel medioevo.

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