mercoledì 11 maggio 2011

Il mondo del lavoro è fatto così: il cliente ha bisogno di una persona (nel gergo si dice “risorsa”) ma non sa bene perché. Perciò chiede uno che abbia tutte le competenze possibili. Gli amministrativi richiedono altre competenze, i commerciali richiedono ulteriori competenze, le segretarie aggiungono che sarebbe bene che avesse anche quelle altre competenze... così, l'elenco delle competenze richieste diventa qualcosa di assurdo: ci manca solo che chiedano che abbia esperienza come presidente della Repubblica. Più sono incerti e più chiedono, più il suo compito è sfumato e poco circoscritto, e più vogliono questa “risorsa”, questo “Deus Ex Machina” capace (nei loro sogni) di risolvere in un batter d'occhio le sette fatiche di Ercole. La lista dei “desiderata” arriva qui al capo del personale, che si gratta in testa per cercare di capire cos'è che vogliono e cos'è che realmente necessitano. Il compenso previsto è uno stipendiuccio misero (forse un pelo più alto del mio), perché nei vari passaggi intermedi (scremature del fisco e scremature dell'azienda) i quattrini si riducono a spiccioli. Se poi non è da assumere ma da rilocare all'interno dell'azienda, allora il capo del personale va in giro come un leone affamato, scrutando noialtri poveracci pensando ogni volta: “se mando questo, come riordinare poi le pedine sulla scacchiera?” Risultato: il cliente vuole Mandrake da pagare quanto Pulcinella, l'azienda gli manda Pulcinella spacciandolo per Mandrake. La “risorsa” arriva lì totalmente ignara delle mansioni da eseguire, dovendo imparare sul campo e a spese della propria pazienza.

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