martedì 10 maggio 2011

Tranne poche eccezioni, la letteratura (incluso il cinema) della nostra epoca serve a raccontare sogni ed indurre a sognare. Nei racconti va tutto per il verso giusto, anche le variazioni di tema e le sorprese. Tutto è finalizzato a vendere un sogno, cioè una fuga dalla realtà. Ma quando dal sogno torni nella realtà, sei più sconfitto di prima. Sono colpito dalla letteratura e dal cinema perché non bevo quasi mai alcolici. Il vecchio ubriacone che abita non lontano da qui fugge dalla realtà grazie ai liquori. Sa bene cosa significa smaltire una sbornia, sa benissimo che quelle poche decine di minuti di piacere gli costeranno parecchie decine di ore di insopportabile fastidio fisico. Fugge dalla realtà immergendosi nell'alcool, ma quando riemerge è ancora più triste di prima. Tornare alla realtà è sempre più doloroso del non fuggire. Sia con l'alcool che con un “buon film”.

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