lunedì 30 maggio 2011

In un vecchio cartone animato c'era una scena fantozziana: era circolata la voce che al capo piacesse il budino, e tutti i dipendenti si precipitarono alla sua festa portando in dono budini di tutti i colori e di tutte le misure. Entrando nel salone il gruppo emise un sorrisone sincrono, dicendo tutti con voce giuliva “buon compleanno!” Il capo si gira verso di loro e dice: “anche voi? ma chi è quel cretino che ha messo in giro la voce che mi piacerebbe il budino? bah, gettateli lì, insieme agli altri”. Questo è proprio il tipo di nobilità che sa farsi odiare, è proprio il tipo di autorità che sa farsi odiare. Non è nobiltà ma aristocrazia, cioè ricchi idioti che comandano solo in quanto ricchi. Non è autorità ma autoritarismo, cioè persone che comandano non per autorevolezza ma solo perché sono state poste lì a comandare. Quella scena (così come i film di Fantozzi) non mi ispirò nessuna risata. Solo un dolore dentro, come di una trave piantata di forza nello stomaco, poiché quella scena l'ho vista mille volte nella vita reale, in tutte le sue varianti, con la costante fissa del capo seccato e dei dipendenti umiliati.

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