mercoledì 21 settembre 2011

La sequenza degli eventi è stata questa: visto che le sue argomentazioni venivano facilmente ridicolizzate dai fatti, si è mortalmente risentito per essere stato qualificato “ignorante”. Certo, non si può pretendere che lui ammetta che le sue conoscenze ed i suoi pregiudizi lo qualificano come tale. Non si può pretendere che chieda scusa. Un uomo normale, se proprio non ha il coraggio di chiedere lumi, avrebbe buttato la cosa sul ridere, avrebbe reagito con altri insulti bonari (in modo da dare ad intendere di aver accolto il termine “ignorante” come un'espressione bonacciona, e tutti si sarebbero adeguati). Lui no: lui si è offeso mortalmente, come un bambino capriccioso e arrogante. Secondo passaggio: non ha annunciato subito la sua ira. Ha aspettato il momento buono. Ha aspettato che io fossi da solo, per venire a minacciarmi di violenza fisica e di distruzione delle mie cose. Un vero mafioso sarebbe stato più gentile. Ce ne sarebbe abbastanza per denunciarlo, ma poi? Chi ce li ha i soldi per andare da un avvocato e raccontargli della faccenda? Quelli che come me guadagnano a stento per pagare l'affitto e pagarsi da mangiare non possono spendere un quarto di uno stipendio solo per farsi ascoltare da un avvocato. Denunciarlo direttamente alle forze dell'ordine? Benissimo, ma poi quanto sopravviverò qui dentro dopo aver fatto una cosa del genere ad un collega di lavoro? Quanto durerà il mio già precario posto di lavoro? Il male minore è fingere che non sia successo nulla ed aspettare un momento buono per dargli quel che si merita. A costo di dover aspettare una vita intera, mi tocca aspettare, perché non sono in condizione di reagire fisicamente. Terzo passaggio: mi ha tolto il saluto. Ho ricambiato con un silenzio di tomba. Mi sto abbassando al suo livello perché non so cos'altro fare. Temo che sembreremo due bambinette delle elementari che per un giorno o due non si guardano in faccia. Invece no, siamo a tre giorni e l'aria è sempre pesante. Ma almeno non gli do occasione di rifare il gradasso. Vien voglia di desiderare per lui tutto il male possibile, ma sarebbe solo un sogno consolatorio, destinato ad infrangersi contro la realtà ed ad aumentare la delusione qualora lui trovi qualche altro mio punto debole.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti vengono generalmente pubblicati solo dopo l'approvazione dell'autore del blog.