giovedì 1 settembre 2011

Qualche sera fa avevo cominciato il triste conto alla rovescia, cercando di non pensare ad ogni minuto di riposo che si dissolveva nel nulla. Ieri mattina sono tornato a lavorare con la stessa espressione di uno che si avvia alla forca per essere impiccato. Avrei voluto trovare ritardi, problemi, invece è tutto filato liscio (forse perché ieri non era ancora settembre). Ripensavo alle cose che ho visto e che avrei voluto raccontare; non volevo proprio pensare al lavoro. Avrei voluto trovare la sede ridotta in cenere ma poi riflettevo su cosa avrei fatto in mancanza di un lavoro. Avrei voluto scrivere tante cose sul blog ma non riuscivo a focalizzare nient'altro che rumore di fondo. Dev'essere il trauma del rientro. Chissà se a tutti i lavoratori capita così.

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