mercoledì 7 settembre 2011

Le brutte sorprese vengono sempre dopo le ferie. La brutta sorpresa è un altro trasferimento. Per l'azienda i lavoratori sono pedine su una scacchiera: a seconda dei giochi di potere ai piani più alti, le persone vengono spostate qua e là, spesso contro la logica e il buonsenso. Hai fatto tanto per apprendere bene questo compito, e ti mandano a svolgere un altro di cui non sai assolutamente nulla. Hai fatto tanto per ridurre rischi e ritardi su queste procedure, e te le cambiano con altre che sembrano fatte apposta per sforare ogni scadenza. Hai fatto tanto - anche umanamente - per questo ufficio, ed ecco che senza motivo vengono spostati gli uomini chiave dai loro posti. Siamo pedine su una scacchiera. Tolgono sempre le pedine migliori. Umiliano le persone, le costringono a lavorare su cose su cui non hanno esperienza, o quel che è peggio, a lavorare su cose su cui hanno esperienza ma alle dipendenze di un ottuso capogruppo che non è capace di azzeccarne una e ha la fissazione di voler umiliare chiunque ne sappia più di lui. Ho paura per il futuro. Non so cosa mi aspetta tra qualche giorno. Non ho idea di quanto siano disumani gli intoccabili a cui dovrò ubbidire sorridendo. Non ho idea di quanta salute mi costerà lavorare sotto la loro incompetenza, il loro desiderio di mettersi in mostra, la loro stupida credenza nel poter risolvere i problemi urlando più perentoriamente le loro richieste e più gratuitamente gli insulti a chi non è della loro sacra cerchia. Lo spettro del mobbing si riaffaccia. Vorrei poter sperare che siano solo mie paure. Vorrei poter sperare.

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