venerdì 23 settembre 2011

Quelle volte in cui vai a dormire inquieto e affamato e ti giri e rigiri nel letto cercando di addormentarti e invece ti viene solo da pensare e ripensare ad un argomento qualsiasi che in quel momento sembra essere il centro della tua vita. “Da domani si cambia”, sì, da domani si farà così e così, da domani nuova vita, anzi, da adesso, anzi, da subito... Così cerchi di trasformare la fame e l'inquietudine in qualcos'altro, e forse ci riesci: da domani si va alla ricerca di una donna per la vita, da domani si spolverano e rimettono in azione tutte le vecchie agendine coi nomi di quelle che potrebbero ancora accettarmi, da domani, anzi, da subito, da stanotte, da stanotte vorrei una donna, anche soltanto come compagnia, anche soltanto per osservarla dormire accanto a me per poter pensare: non sono solo. Ma la fame, quello strano dolore che ti prende dallo stomaco fino alla gola, come se fosse un lungo oggetto metallico infilato nell'esofago, torna a farsi sentire, e tu pensi ancora di più a cosa dovrà succedere domani. Ma l'unica cosa che succederà domani (cioè tra poche ore) è che stramaledirai la maledetta sveglia perché non ti ha concesso altri dieci minuti di riposo.

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