martedì 12 ottobre 2010

Ieri riflettevo sulla ricchezza materiale. Avere determinati strumenti significa avere la possibilità di dare sfogo alla propria intelligenza. Normalmente non ci si riesce: conosco dei “ricchi” che temono soltanto la noia e la diminuzione, anche trascurabile, dei loro averi. Ma avere un pianoforte in casa ed avere la possibilità di suonarlo significa che in un caso su tre si diventa pianisti. Seppi di un corso gratuito per un certo strumento a fiato, tenuto non lontano da qui. Dopo aver vinto la timidezza e chiesto informazioni, viaggiai parecchi chilometri per andare in un negozio di strumenti musicali per un sopralluogo. Con l'aria più distaccata e indifferente possibile, chiesi al più timido dei commessi (lo avevo scelto proprio per questo) le fasce di prezzo per quegli strumenti. Novecento e rotti euro, però per imparare va bene. Se poi è per un regalo, tremila e rotti, molto bello, bel suono. Vedendo la mia espressione capì che già quello “per studiare” era ampiamente fuori dalla mia portata. Capì che ero lì per curiosità. Concluse: se poi c'è bisogno di uno professionale, per concerti, andiamo sui diecimila, va prenotato con mesi di anticipo, però è un suono semplicemente perfetto... Ringraziai ed uscii, pensando all'occasione del corso gratuito che sfumava per sempre: novecento euro soltanto per cominciare a imparare? Solo molto tempo dopo realizzai che quel commesso doveva essere povero come me. Come il commesso di una gioielleria che vede ogni giorno ori e diamanti, ma può a stento comprare dei miseri monili “dorati” spessi come un capello, lui era così in mezzo a strumenti musicali (tra i quali, non ne dubito, doveva esserci anche quello dei suoi sogni, dal prezzo irraggiungibile). Doveva aver intuito che ero povero come lui e perciò, per solidarietà, si trattenne quel minuto con me per darmi con indifferenza le informazioni che mi sarebbero costate l'espressione infastidita di chi ha davanti uno squattrinato che gli sta facendo perdere tempo. Tra poveracci, talvolta, ci si capisce bene. Forse nei suoi panni io avrei fatto lo stesso: “ti dico quanto costa il modello più elevato, solo per compiacere la tua curiosità, solo per farti sapere quanto è distante l'impossibile traguardo, solo per farti osservare come esista un mondo per soli ricchi e come noialtri siamo poveri capaci a stento di sognarci le cose più elementari (come l'imparare a suonare uno strumento)”. Possiamo solo sognarcele, certe cose. Non puoi diventare pianista senza un pianoforte. Non puoi acquistare un pianoforte se non abiti in un luogo isolato. Non puoi avere un pianoforte a coda se non hai un'ampio salone. Non puoi appassionarti di qualcosa che non potrai mai possedere: ti resterà il magone per sempre.

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