martedì 14 settembre 2010

Mi chiedo come si facesse a socializzare quando non esisteva il computer. Venticinque anni fa non esistevano chat. La generazione precedente a questa poteva socializzare solo in maniera direttissima, personale, umana. Credo che ci sia poco da gioire per le “conquiste” informatiche di oggi (che ti permettono pressoché ogni giorno di chiacchierare con pressoché tutte le donne interessanti che hai conosciuto), perché i rapporti sono diventati anche più complicati di quanto non lo fossero una volta. Allora come oggi ti trovi davanti la donna dei tuoi sogni e ti accorgi che è sfuggente, che ti dice qualche “sì” ma non è mai presente quando chiedi un “sì” più concreto, ti accorgi che è un'impresa faticosissima riuscire ad uscire con lei (anche accettando condizioni fastidiose come la presenza di fratellini o amici). La tecnologia è cambiata ed è cambiato anche il cuore: dato che col MSN “posso bloccarti quando voglio” allora posso permettermi il lusso di stuzzicarti di tanto in tanto e di toglierti dai miei contatti quando oltrepassi quella linea invisibile oltre la quale le ambiguità cominciano a svanire. Forti della tecnologia, le donne sono diventate tutte svampite, tutte più vanitose di prima, tutte più sfuggenti di prima. Questo non le ha rese più forti o più desiderabili, perché oggi rimediano molte più delusioni di prima. E' come se MSN, Facebook e tutto il resto avessero ammorbidito gli effetti delle scelte sbagliate. Col risultato che ora si sbaglia molto più spesso e quasi non si prendono più quelle forti delusioni che diventavano poi un insegnamento serio e valido per tutta la vita. Oggi si prendono solo minuscole delusioni. Cosa vuoi che sia il vedere su Facebook la scritta “impegnata ufficialmente” rispetto al vedere un'amica che ti viene a confidare che quella tizia che “nessuno” dovrebbe sapere che è il tuo sogno segreto è già fidanzata da due mesi? Cosa vuoi che sia una scritta sullo schermo rispetto al dolore del confronto umano diretto di trent'anni fa? L'amica che premurosamente vuole evitarti figuracce e ti viene a confidare che tizia è già impegnata, e tu, voltato dall'altra parte per evitare che la confidante possa accorgersi delle lacrime che gridano per uscir fuori dai tuoi occhi, cerchi di rispondere nella maniera più asettica e indifferente possibile perché hai ragionevole terrore che tra cinque minuti si dica in giro “Tizio ha pianto nel sapere che Tizia è fidanzata”. Quando capitavano, erano lezioni di vita. Oggi non è più così. Trovi sulla tua bacheca che la bellina è “fidanzata ufficialmente”. Vuoi rosicare, ma dura poco: un click del mouse e passi alla prossima bellina. Le delusioni una volta insegnavano. Ora sono solo piccoli fastidi passeggeri che non insegnano niente. Il computer ha facilitato non i rapporti umani ma le ambiguità, la volubilità, l'insignificanza. Ieri il corteggiare era un'arte, che “pagava” in proporzione all'impegno e all'onestà: oggi è diventato contemporaneamente banale ed impossibile (banale cominciare, impossibile avere la certezza di essere stati accettati e compresi) e spesso inutile (perché ci vuole molto tempo prima di capire se la donna che afferma di amarti ti ama veramente). Benvenuti nel mondo delle chat.

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