martedì 28 settembre 2010

“Sono l'unico senza laurea ma almeno sono utile” pensò mentre inseriva su Facebook le foto in cui si vedeva il giardino rigoglioso (cioè l'apparenza di un giardino rigoglioso: dopo neanche due ore di lavoro era sfinito, aveva calcolato male le proprie forze e aveva dimenticato di avere due ore scarse di luce del giorno). Ricordando la stanchezza della sera prima disse tra sè e sè: da domani tutti (e dico tutti!) dovranno dare al giardino due ore alla settimana, istituiremo dei turni, distribuiremo mansioni, darò dei compiti. Il giardino fino a ieri era stato trascurato, ma da domani non sarà più così. Non posso fare sempre io tutta la fatica. E che importa se qualcuno lamenta che il giardino non serve a nessuno? Qui tutto va tenuto in ordine, perché il disordine esterno è sintomo di disordine interno, cioè mancanza di rispetto e mancanza di disciplina: qui nessuno è autorizzato al disordine. E poi un po' di lavoro manuale non fa male a nessuno, men che meno a dei laureati. Meno male che ci sono io a pensare a tutte queste cose: qui nessuno si muove, finisce che devo sempre pensare a tutto io. Ma da oggi si cambia, da domani il giardino sarà degno del suo nome. No, questa foto non la metto perché sulla destra si vede che non ho completato...

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