martedì 1 giugno 2010

Per il capo la giornata di lavoro altrui comincia il giorno dell'assunzione e termina qualche anno dopo il licenziamento. La sua invece comincia in tarda mattinata, quando tutti gli altri lavorano già da almeno un'ora, e termina in tarda serata, quando i pochi presenti avrebbero già diritto ad almeno un paio d'ore di straordinario. Il capo non sa, o finge di non sapere, che l'orario “nove-diciotto” termina alle 18:00. Magari anche alle 18:10, 18:15, perfino 18:20. Il capo non sa, o finge di non sapere, che se si presenta alle 17:45 per comandarti una cosa che ti impegnerà almeno un'ora, cercherai in ogni modo di rinviarla al giorno successivo, quando sarai più riposato, più calmo, più pronto ad affrontarla. Il capo si meraviglia, o finge di meravigliarsi, che tu, con un piede già fuori dall'ufficio, ti rifiuti di affrontare un problema che richiede i serbatoi di tempo e pazienza pieni.

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