martedì 28 dicembre 2010

Andiamo, non vorrai mica farti martire per una marca sbagliata? Andiamo, non vorrai mica farti martire per un posto macchina più vicino? Andiamo, non vorrai mica farti martire per una telefonata? Andiamo, non vorrai mica farti martire per un quarto d'ora di straordinario non pagato? Andiamo, non vorrai mica farti martire per un'espressione brusca? Andiamo, andiamo... alla fine uno è martire di un milione di piccole ingiustizie quotidiane. La vita sociale è tutta una persecuzione. Tasse e balzelli, pedaggi e ticket, file e burocrazia, adempimenti e obblighi, subiamo giorno per giorni la più terribile delle torture: quella del vedere che lontanissimi sconosciuti pianificano e complicano la nostra vita, allo scopo di migliorare la nostra “sicurezza” (cioè le loro rendite), mentre nel frattempo subiamo piccoli e grandi furti, piccole e grandi truffe, piccoli e grandi crimini, piccoli e grandi soprusi, piccoli e grandi insulti, piccole e grandi violenze. Ogni giorno, ogni giorno.

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