lunedì 6 dicembre 2010

Rivedi la vecchia fiamma della tua adolescenza. Dopo tutti questi anni ha conservato quella bellezza. Le circostanze sono avverse: lei ed un altra vecchia conoscenza sono qui per lavoro, si può parlare solo di lavoro, si può a stento accennare qualche parola sommessa sui cari vecchi tempi. All'epoca ti considerava un appestato da cui stare alla larga, ora invece puoi stringerle le mani come un bambino e perfino salutarla affettuosamente quando ci si congeda. Ma poi pensi: a che pro tutta questa messinscena? Non siete fatti per stare insieme: lei non ne vuole sapere di te, tu non ne vuoi sapere di lei. Quest'attrazione che provi è solo un moto degli istinti e dei ricordi. Istinti e ricordi. Dopo uno sterile scambio di paroloni tecnici e di frasi di circostanza (era pur sempre lavoro), dopo che vi siete congedati, conservi un po' di magone anche mentre ti dici la pura e sacrosanta verità: “non pensarci: domattina l'avrai già dimenticata di nuovo, la prossima donna che vedrai ti distrarrà a sufficienza da dimenticarla”.

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