martedì 7 dicembre 2010

Hanno scoperto che fumo anch'io. Sigari. Eppure erano sigari sottili e anemici, sembravano sigarette. Ma mi hanno scoperto mentre maldestramente lasciavo cadere la cenere. Quindi non posso più inveire contro il fumo. Non posso più ruggire contro le sigarette, contro i danni del tabacco, contro l'assurdo vizio del fumo. Specialmente nei confronti di quella donna, che fuma così tanto solo per capriccio, solo per apparire emancipata, come se fossimo ancora fermi a cinquant'anni fa. Le avevo sempre contestato il fatto che fumasse, con modi sempre gentili ma purtroppo mai abbastanza convincenti, e qualche volta con modi un po' meno gentili perché fumava non lontano da me e la puzza del fumo mi arrivava proprio addosso. Ora che mi hanno scoperto fumare un sigaro (l'unica volta che ne fumavo uno, l'unica volta che ho ceduto alla tentazione, l'unica da quando ero ragazzino!) ho perso tutta la mia autorità perché aprono ogni discorso con “parli proprio tu che”. Parli proprio tu. “Parli proprio tu che”. Come se il vizio del fumo fosse criticabile solo da chi non ha mai fumato in vita sua. Che ipocriti.

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