martedì 7 dicembre 2010

C'è una scena che credo di aver visto in più di un film: una giovane si accorge, imbarazzatissima, di essere incinta; cerca di contattare quello che può essere il “padre” sperando che questi si prenda le sue responsabilità. Tipicamente il “padre” si limita ad umiliarla e respingerla per sempre, talvolta impreca contro il fallimento o l'assenza degli anticoncezionali. La giovane incinta teme il cambiamento di vita che comporta l'accettare il figlio, teme di essere pubblicamente svergognata come ragazza facile, distratta, ingenua (cioè teme la verità), teme le conseguenze e le fatiche necessarie a “sbarazzarsi” del problema (cioè il figlio che porta in grembo a causa della faciloneria, della distrazione, dell'ingenuità, del funzionamento naturale degli organi “genitali”, che cioè servono esattamente a “generare” figli). L'uomo, passato il momento di svago con la donna, non ne vuole più sapere: lo prenderanno per ingenuo se accetta di prendersi le sue responsabilità. Lo prenderanno per distratto e facilone se risulta costretto ad un matrimonio “riparatore” (cioè prima eseguono la sequenza di azioni per avere figli, e poi dopo si sposano in fretta e furia per dare una famiglia ai figli). Per cui l'uomo, nella sua natura di forte e coraggioso, scappa come un vigliacco: scappa sempre, fugge mentendo, addirittura se ne ride del “guaio” della facilona distrattona ingenua. Questo genere di scene l'ho visto in più di un film, tipicamente film americani del periodo degli anni '70-'80. Quel tipo di moralismo forse era diretto alle ragazze, forse era un messaggio per convincerle a non essere “distratte” e ad utilizzare tutti gli strumenti che la scienza vende (vende!) alle persone che vogliono tentare di far figli senza riuscirci. Non sono sicuro che ci siano riusciti. La società sempre più “sessuomane” ha raggiunto livelli assurdi, contemporaneamente di neo-bigotteria e di sesso tanto sfrenato quanto idiota. Un capoluogo pugliese detiene oggi il record nazionale delle gravidanze abortite: una ogni tre. Nel migliore dei casi (cioè non volendo considerare le “recidive”) abbiamo che una donna su tre è una stupida facilona che si fa mettere incinta non volendolo. Questo la dice lunga sulle scelte equilibrate e mature, sulla cosiddetta “salute riproduttiva”, sull'attitudine degli uomini ad essere velocissimi solo quando si tratta di fuggire dalle proprie responsabilità, sono bravissimi solo quando si tratta di mentire per salvare la propria reputazione a danno di quella della donna che hanno ingravidato solo per quei pochi minuti di “piacere”. Quei film non hanno sortito effetto né in USA né in Italia.

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