mercoledì 3 novembre 2010

La rivoluzione sessuale anziché liberare la gente l'ha ingabbiata in schemi prefabbricati. Single? Sei un relitto. Fedele? Sei antiquato. Pudico? Sei bigotto. Gay? Sei all'avanguardia. L'oppressione sessuale è anzitutto verbale. Tanto baccano sull'omofobia, e siamo arrivati all'obbligo dell'eterofobia. Tanto baccano contro la morale bigotta borghese, e abbiamo ottenuto un libertinismo ipocrita e, a suo modo, altrettanto bigotto e altrettanto borghese. Odiavano (giustamente) la bigotteria e hanno rimediato con una sessualizzazione esasperata, sessualizzando perfino coloro che non hanno ancora l'età adulta (dove per “età adulta” voglio intendere l'età in cui si possono fare scelte ponderate ed equilibrate e non dettate dalle tempeste ormonali e dalle mode calate dall'alto). Odiavano il legalismo borghese ed hanno inventato un nuovo legalismo, ancora più borghese: quello le cui frasi cominciano con “ma che c'è di male?”

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