giovedì 18 novembre 2010

Piangeva a telefono, poveretta, cercando di dirmi quanto fosse disperata. “Ci ho anche fatto l'amore, ma poi se ne è andato lo stesso”. Mi disse questa cosa e io stringevo i denti per non imprecare (per la rabbia, e forse un po' anche per invidia). Lei si era follemente innamorata di quello straniero, che la allontanava bruscamente. Lei era talmente infatuata di lui che ci andò a letto, forse addirittura faticando per convincerlo. Ma lo straniero, dopo essersi divertito ad utilizzarla come giocattolo sessuale, la piantò e se ne tornò in patria. E lei disperata a piangere: alla sua veneranda età, il più grande amore della sua vita spariva. Lei ci aveva “perfino fatto l'amore”: prostituzione non per soldi ma per sentimenti. Avrei voluto dirle che quella brutta lezione se l'era meritata e che doveva anche dirsi fortunata, poiché lui poteva benissimo essere uno di quelli che ne approfittano fino ad annoiarsi e piantarla ugualmente. Lei piangeva ed io lì ad ascoltarla vergognandomi tra me e me di pensare “ma a che aspetta a dirmi che vuole consolarsi con me?” Sfruttatore anch'io. La donna più debole è quella talmente schiava delle proprie infatuazioni da confonderle col sesso (anche se questo è un errore tipicamente maschile). Dopo qualche mese i contatti telefonici con lei si erano fatti talmente sporadici da mettermi a riflettere sull'eventualità di averle detto qualche parola involontariamente offensiva. Oppure sull'eventualità che lei avesse capito dove volevo arrivare (fidanzamento e sesso, o almeno solo un po' di sesso). “Ci ho anche fatto l'amore”, come se il sentimento dell'amore fosse una cosa da “fare”, una cosa da “scopare”. “Ci ho anche fatto l'amore”: questa frase mi torna in mente spesso, specialmente quando qualche uomo afferma di avere le sue “esigenze”, parlando solo per autocompiacersi e autogiustificarsi per il voler utilizzare una donna come proprio giocattolo sessuale. Lo straniero era “straniero” solo per il municipio, ma per il resto era solo un uomo annoiato da una donna che non lo attrae, e che però se la porta a letto dicendosi: “io ho le mie esigenze”.

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